L'Editoriale
MCTOMINAY - L’ex allenatore all’Under 14 Leicester: "Era già un giocatore forte, resta un mistero come investi tanto e poi li cedono"
02.06.2025 16:59 di Redazione

NAPOLI - Stuart Leicester, ex allenatore Academy Manchester United, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport in uno speciale dedicato a Scott McTominay: Ferguson veniva ogni tanto a vedere le nostre partite la domenica mattina, quando c'era lui tutti davano il meglio. Ricordo che affrontavamo il City, quella mattina venne anche Rio Ferdinand, eravamo 0-0, cercavamo di segnare, a un certo punto Scott la mette all'incrocio dei pali. Ferdinand mi aveva chiesto pochi minuti prima chi fosse il più forte e gliene avevo indicato un altro. Lui mi guarda e dice 'ma sei proprio sicuro?'. Mi ricordo bene le misurazioni delle ossa (per studiare la possibile altezza da adulto, ndr), quando era con me all'Under 14 soffriva tanto, non era facile per un centrocampista giocare in mezzo a gente già sviluppata. Ricordo un incontro col papà sui problemi del figlio per l'altezza e che non riusciva ad essere competitivo nonostante la sua enorme voglia di emergere. Il papà mi disse che loro si sviluppavano sui 17-18 anni, crescevano tardi. Fu un sollievo, mi dispiaceva vederlo in difficoltà perché era un giocatore forte. Poi così è stato. Ho allenato l'Academy per tanto tempo ed è un mistero come sia possibile che investi così tanto tempo su dei ragazzi, consapevoli del loro valore, e poi un nuovo allenatore li scarta o li vende".

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MCTOMINAY - L’ex allenatore all’Under 14 Leicester: "Era già un giocatore forte, resta un mistero come investi tanto e poi li cedono"

di Napoli Magazine

02/06/2025 - 16:59

NAPOLI - Stuart Leicester, ex allenatore Academy Manchester United, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport in uno speciale dedicato a Scott McTominay: Ferguson veniva ogni tanto a vedere le nostre partite la domenica mattina, quando c'era lui tutti davano il meglio. Ricordo che affrontavamo il City, quella mattina venne anche Rio Ferdinand, eravamo 0-0, cercavamo di segnare, a un certo punto Scott la mette all'incrocio dei pali. Ferdinand mi aveva chiesto pochi minuti prima chi fosse il più forte e gliene avevo indicato un altro. Lui mi guarda e dice 'ma sei proprio sicuro?'. Mi ricordo bene le misurazioni delle ossa (per studiare la possibile altezza da adulto, ndr), quando era con me all'Under 14 soffriva tanto, non era facile per un centrocampista giocare in mezzo a gente già sviluppata. Ricordo un incontro col papà sui problemi del figlio per l'altezza e che non riusciva ad essere competitivo nonostante la sua enorme voglia di emergere. Il papà mi disse che loro si sviluppavano sui 17-18 anni, crescevano tardi. Fu un sollievo, mi dispiaceva vederlo in difficoltà perché era un giocatore forte. Poi così è stato. Ho allenato l'Academy per tanto tempo ed è un mistero come sia possibile che investi così tanto tempo su dei ragazzi, consapevoli del loro valore, e poi un nuovo allenatore li scarta o li vende".