In Evidenza
TV - "Legends - Ci vediamo a Napoli", Renica: "Baroni mi piace molto", Di Fusco: "Pioli più adatto di Conte per il Napoli", Maradona Jr: "Pioli allenatore ideale", Romano: "La società deve programmare per tornare a vincere"
25.04.2024 10:20 di Napoli Magazine

L'attualità, con il passo falso a Empoli e la ricerca del nuovo allenatore, ma non solo, nell'undicesima puntata di 'Legends - ci vediamo a Napoli', prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV. In studio, con la padrona di casa, Jolanda De Rienzo, e le due leggende partenopee, Alessandro Renica e Raffaele Di Fusco, ospite Diego Armando Maradona Junior e l'ex Francesco Romano, per un appuntamento all'insegna dell'amarcord e dedicato al ricordo dell'indimenticabile Pibe de oro. Il tutto impreziosito dalla presenza, in collegamento, di Marek Hamsik, che torna a parlare di Napoli e del suo rapporto unico con squadra e città.

 

DICHIARAZIONI RENICA

 

Legends, Renica: "Nuovo allenatore dipende da progetto società. Quella volta che feci un occhio nero a Maradona"

 

"L'Inter ha condotto un campionato come quello del Napoli l'anno scorso, ma a differenza degli azzurri credo che possano aprire un ciclo. D'altronde si sono già rinforzati con Zielinski e riconfermando Marotta, che è stato la base di questo trionfo. Nuovo allenatore Napoli? Bisogna capire il progetto della società. Se si vogliono recuperare posizioni si dovrà investire su tecnici come Pioli, Gasperini o Conte. Se si vuole fare un progetto a lunga scadenza vedrei bene allenatori giovani come Baroni e Nicola, che avrebbero bisogno di tempo per far crescere la squadra. In particolare quello di Baroni è un nome su cui rifletterei. Gli hanno cambiato praticamente tutta la rosa eppure sta salvando il Verona. Perché allenatori bravi che vengono dalla gavetta non devono avere opportunità importanti? Anche Pecchia sarebbe un profilo adatto perché conosce un ambiente come quello di Napoli", queste le dichiarazioni di Alessandro Renica nel corso della decima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV.

 

"Il mio ricordo di Maradona? Una volta in allenamento gli feci un occhio nero nel tentativo di colpire il pallone ed ero preoccupatissimo, tanto da non dormirci la notte. Arrivai persino a chiamarlo a casa, ma lui mi tranquillizzò dicendo che era colpa sua e che sarei dovuto restare tranquillo e pensare alla partita della domenica. Era un Juventus-Napoli e vincemmo 3-1 a Torino l'anno del primo scudetto. Diego era un grande uomo prima di essere il più grande come calciatore. Ogni tanto mi avvicinavo a lui quando stava per calciare una punizione per un mancino e qualche volta me la lasciava anche, ma quando diceva che ci avrebbe pensato lui dovevo solo allontanarmi, perché sapevo che sarebbe stato gol". Ha concluso, infine, Renica.

 

DICHIARAZIONI DI FUSCO

 

Legends, Di Fusco: "I giocatori del Napoli non sono adatti al 3-5-2 di Conte, meglio Pioli"

 

"Lo scudetto dell'Inter è frutto di programmazione. E' un po' lo specchio del campionato dell'anno scorso, vinto a 5 giornate dalla fine. Un distacco che negli altri campionati è difficile vedere e forse è il sintomo di qualcosa che non funziona in Serie A. Nuovo allenatore Napoli? Dipenderà molto dal progetto. Conte? I big azzurri poco si inquadrano con il suo credo tattico, che stravolgerebbe tutto. Così come Gasperini, che ha una filosofia di gioco completamente diversa, puntando su una squadra molto più fisica rispetto a quella che è oggi il Napoli. Non credo che si possa attuare un sistema di gioco come il 3-5-2. Dove metteresti Kvara e Politano? Vedrei molto più adatti Pioli e Italiano e spero che il Napoli chiuda presto per evitare di restare al palo come l'anno scorso", queste le dichiarazioni di Raffaele Di Fusco nel corso della decima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV.

 

"Il mio ricordo di Maradona? Diego amava i napoletani, soprattutto quelli più poveri. La grande storia del Napoli senza di lui non ci sarebbe stata. Era il più forte di tutti in campo e un uomo con una grande sensibilità fuori. La stessa che ho riscontrato fin da subito in suo figlio. Un anno l'ho allenato e andammo a fare una trasferta in casa della Reggina. Eravamo in treno e venne nel vagone in cui ero io e mi chiese di raccontargli qualcosa di suo padre. Alla fine, di fronte a quel gesto, volli dargli un braccialetto regalatomi proprio da Diego quando eravamo compagni di squadra, ma lui disse di no, perché se il padre aveva voluto darlo a me era giusto che lo tenessi io". Ha concluso, infine, Di Fusco.

 

DICHIARAZIONI MARADONA JR

 

Legends, Maradona jr: "Pioli allenatore ideale del Napoli. Ricordo quando papà mi raccontò il gol all'Inghilterra"

 

"Per come è strutturata la rosa, vedo Pioli allenatore ideale del Napoli. Conte è bravo, ma il Napoli dovrebbe cambiare troppo e, ad esempio, giocatori come Di Lorenzo non sarebbero adatti nel suo 3-5-2. Pioli è un tecnico preparato e che si adatterebbe al progetto societario. Un ricordo di mio padre? Ho avuto la fortuna di vivere gli ultimi anni di papà in maniera molto intensa, vicino a lui. Ed era quello che ci meritavamo dopo tanto tempo lontani. Ho tantissimi aneddoti su di lui, tante cose belle che porto nel mio cuore. Mi manca il quotidiano, il non poterlo chiamare e chiedergli come sta. Mi ero abituato ormai. Una volta eravamo seduti a tavola e gli chiesi di raccontarmi il gol all'Inghilterra e lo fece come se fosse la cosa più normale del mondo. Perché lui era così, per lui era normale. Come quando raccontava il gol fatto alla Juve con la punizione in area. Il ricordo più bello che aveva era quello del primo scudetto. Era molto legato a quella vittoria, forse come al mondiale con l'Argentina. Mi disse di essersi reso conto di non essere più felice da solo, ma insieme a tutta una città intera e a i suoi compagni. Da quando papà è andato via mi sono scoperto un po' geloso, ma so di doverlo condividere con gli altri, perché era il suo volere. Quello di essere di tutti. Soprattutto dei più deboli", queste le dichiarazioni di Diego Armando Maradona junior nel corso della decima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV.

 

DICHIARAZIONI ROMANO

 

Legends, Romano: "I calciatori del Napoli adatti a qualsiasi tecnico. Perché Diego mi chiamava Tota? Vi dico che…"

 

"Nuovo allenatore Napoli? La società deve programmare per tornare a vincere subito, ma non mi fossilizzerei troppo sui numeri, perché penso che la rosa azzurra possa giocare, per qualità, con ogni modulo. I calciatori hanno caratteristiche giuste per qualsiasi tecnico, sia Gasperini con la difesa a 3 o Pioli con quella a 4, ma devo dire che quest'ultimo mi piace soprattutto perché a livello tattico è bravissimo e non ha un solo sistema di gioco", queste le dichiarazioni di Francesco Romano nel corso della decima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV.

 

"Perché Maradona mi chiamava Tota? Non lo dirò mai, era un grande segreto tra me e lui e tale rimarrà per sempre. Al mio arrivo a Napoli, Bianchi organizzò una partitella e Diego arrivò tra primo e secondo tempo. Il mister ci presentò e fu come se ci conoscessimo da una vita. La cosa bella fu che anche dalla prima domenica in campo fu così. In campo era il più grande di tutti, ma aiutava sempre ogni compagno nei momenti di difficoltà. L'anno dello scudetto forse eravamo più solidi anche se meno spettacolari rispetto a quello successivo, in cui arrivammo secondi, quando avremmo meritato di più per il gioco espresso". Ha concluso, infine, Romano.

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
TV - "Legends - Ci vediamo a Napoli", Renica: "Baroni mi piace molto", Di Fusco: "Pioli più adatto di Conte per il Napoli", Maradona Jr: "Pioli allenatore ideale", Romano: "La società deve programmare per tornare a vincere"

di Napoli Magazine

25/04/2024 - 10:20

L'attualità, con il passo falso a Empoli e la ricerca del nuovo allenatore, ma non solo, nell'undicesima puntata di 'Legends - ci vediamo a Napoli', prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV. In studio, con la padrona di casa, Jolanda De Rienzo, e le due leggende partenopee, Alessandro Renica e Raffaele Di Fusco, ospite Diego Armando Maradona Junior e l'ex Francesco Romano, per un appuntamento all'insegna dell'amarcord e dedicato al ricordo dell'indimenticabile Pibe de oro. Il tutto impreziosito dalla presenza, in collegamento, di Marek Hamsik, che torna a parlare di Napoli e del suo rapporto unico con squadra e città.

 

DICHIARAZIONI RENICA

 

Legends, Renica: "Nuovo allenatore dipende da progetto società. Quella volta che feci un occhio nero a Maradona"

 

"L'Inter ha condotto un campionato come quello del Napoli l'anno scorso, ma a differenza degli azzurri credo che possano aprire un ciclo. D'altronde si sono già rinforzati con Zielinski e riconfermando Marotta, che è stato la base di questo trionfo. Nuovo allenatore Napoli? Bisogna capire il progetto della società. Se si vogliono recuperare posizioni si dovrà investire su tecnici come Pioli, Gasperini o Conte. Se si vuole fare un progetto a lunga scadenza vedrei bene allenatori giovani come Baroni e Nicola, che avrebbero bisogno di tempo per far crescere la squadra. In particolare quello di Baroni è un nome su cui rifletterei. Gli hanno cambiato praticamente tutta la rosa eppure sta salvando il Verona. Perché allenatori bravi che vengono dalla gavetta non devono avere opportunità importanti? Anche Pecchia sarebbe un profilo adatto perché conosce un ambiente come quello di Napoli", queste le dichiarazioni di Alessandro Renica nel corso della decima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV.

 

"Il mio ricordo di Maradona? Una volta in allenamento gli feci un occhio nero nel tentativo di colpire il pallone ed ero preoccupatissimo, tanto da non dormirci la notte. Arrivai persino a chiamarlo a casa, ma lui mi tranquillizzò dicendo che era colpa sua e che sarei dovuto restare tranquillo e pensare alla partita della domenica. Era un Juventus-Napoli e vincemmo 3-1 a Torino l'anno del primo scudetto. Diego era un grande uomo prima di essere il più grande come calciatore. Ogni tanto mi avvicinavo a lui quando stava per calciare una punizione per un mancino e qualche volta me la lasciava anche, ma quando diceva che ci avrebbe pensato lui dovevo solo allontanarmi, perché sapevo che sarebbe stato gol". Ha concluso, infine, Renica.

 

DICHIARAZIONI DI FUSCO

 

Legends, Di Fusco: "I giocatori del Napoli non sono adatti al 3-5-2 di Conte, meglio Pioli"

 

"Lo scudetto dell'Inter è frutto di programmazione. E' un po' lo specchio del campionato dell'anno scorso, vinto a 5 giornate dalla fine. Un distacco che negli altri campionati è difficile vedere e forse è il sintomo di qualcosa che non funziona in Serie A. Nuovo allenatore Napoli? Dipenderà molto dal progetto. Conte? I big azzurri poco si inquadrano con il suo credo tattico, che stravolgerebbe tutto. Così come Gasperini, che ha una filosofia di gioco completamente diversa, puntando su una squadra molto più fisica rispetto a quella che è oggi il Napoli. Non credo che si possa attuare un sistema di gioco come il 3-5-2. Dove metteresti Kvara e Politano? Vedrei molto più adatti Pioli e Italiano e spero che il Napoli chiuda presto per evitare di restare al palo come l'anno scorso", queste le dichiarazioni di Raffaele Di Fusco nel corso della decima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV.

 

"Il mio ricordo di Maradona? Diego amava i napoletani, soprattutto quelli più poveri. La grande storia del Napoli senza di lui non ci sarebbe stata. Era il più forte di tutti in campo e un uomo con una grande sensibilità fuori. La stessa che ho riscontrato fin da subito in suo figlio. Un anno l'ho allenato e andammo a fare una trasferta in casa della Reggina. Eravamo in treno e venne nel vagone in cui ero io e mi chiese di raccontargli qualcosa di suo padre. Alla fine, di fronte a quel gesto, volli dargli un braccialetto regalatomi proprio da Diego quando eravamo compagni di squadra, ma lui disse di no, perché se il padre aveva voluto darlo a me era giusto che lo tenessi io". Ha concluso, infine, Di Fusco.

 

DICHIARAZIONI MARADONA JR

 

Legends, Maradona jr: "Pioli allenatore ideale del Napoli. Ricordo quando papà mi raccontò il gol all'Inghilterra"

 

"Per come è strutturata la rosa, vedo Pioli allenatore ideale del Napoli. Conte è bravo, ma il Napoli dovrebbe cambiare troppo e, ad esempio, giocatori come Di Lorenzo non sarebbero adatti nel suo 3-5-2. Pioli è un tecnico preparato e che si adatterebbe al progetto societario. Un ricordo di mio padre? Ho avuto la fortuna di vivere gli ultimi anni di papà in maniera molto intensa, vicino a lui. Ed era quello che ci meritavamo dopo tanto tempo lontani. Ho tantissimi aneddoti su di lui, tante cose belle che porto nel mio cuore. Mi manca il quotidiano, il non poterlo chiamare e chiedergli come sta. Mi ero abituato ormai. Una volta eravamo seduti a tavola e gli chiesi di raccontarmi il gol all'Inghilterra e lo fece come se fosse la cosa più normale del mondo. Perché lui era così, per lui era normale. Come quando raccontava il gol fatto alla Juve con la punizione in area. Il ricordo più bello che aveva era quello del primo scudetto. Era molto legato a quella vittoria, forse come al mondiale con l'Argentina. Mi disse di essersi reso conto di non essere più felice da solo, ma insieme a tutta una città intera e a i suoi compagni. Da quando papà è andato via mi sono scoperto un po' geloso, ma so di doverlo condividere con gli altri, perché era il suo volere. Quello di essere di tutti. Soprattutto dei più deboli", queste le dichiarazioni di Diego Armando Maradona junior nel corso della decima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV.

 

DICHIARAZIONI ROMANO

 

Legends, Romano: "I calciatori del Napoli adatti a qualsiasi tecnico. Perché Diego mi chiamava Tota? Vi dico che…"

 

"Nuovo allenatore Napoli? La società deve programmare per tornare a vincere subito, ma non mi fossilizzerei troppo sui numeri, perché penso che la rosa azzurra possa giocare, per qualità, con ogni modulo. I calciatori hanno caratteristiche giuste per qualsiasi tecnico, sia Gasperini con la difesa a 3 o Pioli con quella a 4, ma devo dire che quest'ultimo mi piace soprattutto perché a livello tattico è bravissimo e non ha un solo sistema di gioco", queste le dichiarazioni di Francesco Romano nel corso della decima puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV.

 

"Perché Maradona mi chiamava Tota? Non lo dirò mai, era un grande segreto tra me e lui e tale rimarrà per sempre. Al mio arrivo a Napoli, Bianchi organizzò una partitella e Diego arrivò tra primo e secondo tempo. Il mister ci presentò e fu come se ci conoscessimo da una vita. La cosa bella fu che anche dalla prima domenica in campo fu così. In campo era il più grande di tutti, ma aiutava sempre ogni compagno nei momenti di difficoltà. L'anno dello scudetto forse eravamo più solidi anche se meno spettacolari rispetto a quello successivo, in cui arrivammo secondi, quando avremmo meritato di più per il gioco espresso". Ha concluso, infine, Romano.