“Allenatori autorevoli e che hanno lavorato in autonomia ce ne sono stati, quindi De Laurentiis non è mai debordato come quest'anno. Certo – ha detto il giornalista Massimiliano Gallo a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre - le chiavi del Napoli le ha sempre avute lui tranne ai tempi di Pier Paolo Marino, ma quella era la fase pionieristica del Napoli. Dopo il presidente è stato maggiormente protagonista: in genere erano lui e l'allenatore. Successivamente c'è stato anche il ds Giuntoli, soprattutto nell'ultimo anno quando ha acquisito autorevolezza e prestigio. Una rivoluzione totale, con De Laurentiis che assume la stessa posizione del presidente dell'Inter, al momento la vedo remota. Questa squadra sarà ricordata per lo scudetto. Anche perché la squadra dell'87 l'anno dopo offrì ai tifosi quella che oggi è ancora la delusione più cocente: cioè lo scudetto perso con il Milan in un campionato che sembrava vinto. Fu una stagione memorabile si ma che il Napoli perse in malo modo. È chiaro che adesso c'è la delusione per l'annata e la preoccupazione, cioè è stata un'annata sfortunata o, invece, si è inceppato qualcosa, oppure è cominciato il declino di De Laurentiis? La differenza tra i due Napoli, quello dell'87 e questo, potrebbe stare nel fatto che in quello di allora furono innestati solo Careca e Francini. Il Napoli odierno, invece, ha perso l'allenatore simbolo, ha perso il ds che sovrintendeva con l'allenatore allo spogliatoio, ha perso il difensore centrale non adeguatamente sostituito ed ha un presidente che ha cominciato ad avere atteggiamenti poco razionali. Io poi credo che quando si è in un'azienda, i calciatori, e questa è diretta in maniera confusionaria poi finisce così. Secondo me Garcia, con tutti i suoi errori e limiti di comunicazione, è stato l'unico che ha provato a dirci che quella storia, quella dello scudetto era terminata. Gasperini credo che sia il più adatto a quello che vuole De Laurentiis ma penso che verrà Pioli”.