Calcio
LUTTO - Il ciclismo piange Imerio Massignan, 'l'angelo del Gavia' aveva 87 anni
04.05.2024 14:14 di Redazione

Nel giorno della partenza del 107/o Giro d'Italia il ciclismo piange Imerio Massignan, 'l'angelo del Gavia', morto stamani a 87 anni dopo un ricovero in ospedale a Novi Ligure (Alessandria). Originario di Valmarana (Vicenza), viveva da tempo a Silvano d'Orba. Massignan si guadagnò il soprannome quando, alla ventesima tappa del Giro del 1960, fu il primo corridore a transitare sul Gavia, un valico fra le province di Brescia e di Sondrio mai toccato in precedenza dalla Corsa Rosa e che si rivelò durissimo da affrontare sia in salita che in discesa. "Era un eroe umile - ricorda il sindaco di Silvano d'Orba, Giuseppe Coco - che ha saputo affrontare la vita a testa alta, nonostante le ricchezze non lo abbiano mai sfiorato. Non ha corso mai per i soldi, ma per far vedere le proprie qualità, soprattutto morali". Una volta cessata l'attività agonistica ha lavorato come pavimentista, ritagliandosi però sempre un po' di tempo per la bicicletta. "Ha saputo adattarsi a ogni situazione della vita, diventando per tutta la nostra comunità un grande riferimento di etica e morale", aggiunge Coco. Dopo la morte della moglie, Bice, viveva in paese con il figlio Raffaello. Lascia anche la figlia Alessia, un fratello e una sorella. I funerali saranno celebrati martedì 7 maggio nella parrocchiale di Silvano.

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LUTTO - Il ciclismo piange Imerio Massignan, 'l'angelo del Gavia' aveva 87 anni

di Napoli Magazine

04/05/2024 - 14:14

Nel giorno della partenza del 107/o Giro d'Italia il ciclismo piange Imerio Massignan, 'l'angelo del Gavia', morto stamani a 87 anni dopo un ricovero in ospedale a Novi Ligure (Alessandria). Originario di Valmarana (Vicenza), viveva da tempo a Silvano d'Orba. Massignan si guadagnò il soprannome quando, alla ventesima tappa del Giro del 1960, fu il primo corridore a transitare sul Gavia, un valico fra le province di Brescia e di Sondrio mai toccato in precedenza dalla Corsa Rosa e che si rivelò durissimo da affrontare sia in salita che in discesa. "Era un eroe umile - ricorda il sindaco di Silvano d'Orba, Giuseppe Coco - che ha saputo affrontare la vita a testa alta, nonostante le ricchezze non lo abbiano mai sfiorato. Non ha corso mai per i soldi, ma per far vedere le proprie qualità, soprattutto morali". Una volta cessata l'attività agonistica ha lavorato come pavimentista, ritagliandosi però sempre un po' di tempo per la bicicletta. "Ha saputo adattarsi a ogni situazione della vita, diventando per tutta la nostra comunità un grande riferimento di etica e morale", aggiunge Coco. Dopo la morte della moglie, Bice, viveva in paese con il figlio Raffaello. Lascia anche la figlia Alessia, un fratello e una sorella. I funerali saranno celebrati martedì 7 maggio nella parrocchiale di Silvano.