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LUTTO - E' morto Paul Auster, lo scrittore aveva 77 anni
01.05.2024 09:03 di Redazione

Paul Auster, il prolifico scrittore americano autore della 'Trilogia di New York', è morto per complicazioni dovute a un cancro ai polmoni: lo riporta il New York Times. Aveva 77 anni. Auster è deceduto nella sua casa di Brooklyn, scrive il giornale, che cita un'amica dello scrittore, Jacki Lyden. A 73 anni ha scritto Baumgartner, in un letto d’ospedale. Nel terminare il romanzo, Auster aveva scoperto di essere malato. La notizia l’aveva data la moglie e scrittrice Siri Hustvedt, parlando di tempo da passare a “Cancerland”. E a quel cancro maledetto lui ha detto: “Portami dove vuoi”. Ha scritto libri tradotti in oltre quaranta lingue, ha venduto milioni di copie, è stato saggista e regista, ha raccontato New York, l’America, era amico di Wim Wenders e Woody Allen con cui condivideva l’amore spassionato per la città dove viveva. Protagonista della letteratura americana contemporanea, e dunque di quella mondiale, è ritenuto il maestro del Postmodernismo insieme ai suoi grandi amici Thomas Pynchon e Don DeLillo. Ha raccontato le angosce e le nevrosi dell’uomo di oggi, le solitudini delle vite contemporanee, a partire dalla Trilogia di New York (1987), Moon Palace (1989), La musica del caso (1990), Follie di Brooklyn (2005).

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LUTTO - E' morto Paul Auster, lo scrittore aveva 77 anni

di Napoli Magazine

01/05/2024 - 09:03

Paul Auster, il prolifico scrittore americano autore della 'Trilogia di New York', è morto per complicazioni dovute a un cancro ai polmoni: lo riporta il New York Times. Aveva 77 anni. Auster è deceduto nella sua casa di Brooklyn, scrive il giornale, che cita un'amica dello scrittore, Jacki Lyden. A 73 anni ha scritto Baumgartner, in un letto d’ospedale. Nel terminare il romanzo, Auster aveva scoperto di essere malato. La notizia l’aveva data la moglie e scrittrice Siri Hustvedt, parlando di tempo da passare a “Cancerland”. E a quel cancro maledetto lui ha detto: “Portami dove vuoi”. Ha scritto libri tradotti in oltre quaranta lingue, ha venduto milioni di copie, è stato saggista e regista, ha raccontato New York, l’America, era amico di Wim Wenders e Woody Allen con cui condivideva l’amore spassionato per la città dove viveva. Protagonista della letteratura americana contemporanea, e dunque di quella mondiale, è ritenuto il maestro del Postmodernismo insieme ai suoi grandi amici Thomas Pynchon e Don DeLillo. Ha raccontato le angosce e le nevrosi dell’uomo di oggi, le solitudini delle vite contemporanee, a partire dalla Trilogia di New York (1987), Moon Palace (1989), La musica del caso (1990), Follie di Brooklyn (2005).